Siamo i genitori di Gabriele e siamo una coppia un po’ frettolosa…come Gabri!
Ci siamo sposati molto giovani e subito dopo abbiamo scoperto di aspettare un figlio. La gravidanza era perfetta e noi non vedevamo l’ora di conoscere il piccolo. Forse anche lui non vedeva l’ora di conoscerci, tanto che, a 30 settimane, ha deciso di nascere!
Eravamo in ospedale per una visita di controllo e dall’ ecografia ci dissero che il bambino non cresceva da diversi giorni, ed era il caso di farlo nascere con un cesareo, anche se, questo poteva comportare il rischio di non farcela.
Ed ecco qui che il 20 maggio del 2017 è nato Gabriele, 950 grammi per 37 cm. (Insomma un gigante!).
È stato subito trasferito in TIN e da qui è iniziata l’avventura.
Avevamo (come del resto tutti i genitori che vivono questo) paura di non uscirne mai, paura che Gabriele non sarebbe stata abbastanza forte e tantissime altre preoccupazioni. Abbiamo deciso di battezzarlo il giorno dopo e non a caso il Vangelo diceva che: << Nulla è impossibile a Dio >>. Ed è così che Gabriele, grazie alla sua voglia di vivere ci ha dato la forza di affrontare tutto questo.
Grazie anche ai medici e agli infermieri che ci hanno aiutato moltissimo e ci hanno fatto sentire sempre a casa.
Sono stati giorni molto difficili per noi e per Gabriele. A causa della prematurità gli è stato diagnosticato un problema glicemico e quindi doveva iniziare una particolare terapia farmacologica, così insieme ai medici che ci hanno rassicurato e incoraggiato, abbiamo deciso di trasferirlo al Bambino Gesù.
Dopo 45 giorni l’ospedale San Pietro per noi era una seconda casa. Ci sembrava quindi, di ricominciare tutto da capo, dovevamo abituarci a stare in un altra struttura con altri orari, nuovi medici e infermieri, abituarci ad un altra incubatrice con altri suoni e luci, tutto sembrava più complicato…ma ringraziando Dio, dopo altri 14 giorni, che sono stati per noi lunghissimi, Gabriele è tornato a casa per la prima volta con mamma e papà.